Ridurre l’impatto ambientale delle attività aziendali e migliorare la governance sociale è un obiettivo cruciale per costruire una catena di approvvigionamento sostenibile. In un contesto in cui si parla sempre di più di sostenibilità, è essenziale porsi una domanda chiave: quanto è realmente sostenibile la mia catena del valore? E quali rischi devo considerare per migliorarla?
Spesso si verifica un paradosso nelle strategie di riduzione dell’impronta di carbonio: si potrebbe raggiungere un livello elevato di sostenibilità, ma a scapito dell’efficienza aziendale e della redditività. Per questo motivo, è fondamentale puntare a una trasformazione che, mantenendo gli stessi investimenti, riesca a trovare un equilibrio tra il bilancio economico e una catena di approvvigionamento sostenibile.
Cos’è una sustainable supply chain?
Una supply chain sostenibile è una rete di fornitori, produttori, distributori e rivenditori che operano con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale, sociale ed economico durante tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto. Questo modello integra pratiche etiche e rispettose dell’ambiente, mantenendo al contempo la competitività e il successo dell’azienda. La trasparenza lungo tutta la catena del valore, dalla raccolta delle materie prime fino alla distribuzione finale, è fondamentale. L’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain ha rivoluzionato la visibilità e la rendicontabilità delle supply chain, consentendo di monitorare e ottimizzare ogni fase del processo produttivo. La gestione sostenibile non solo riduce gli impatti negativi sulle persone e sul pianeta, ma migliora anche l’efficienza e la reputazione aziendale. Le aziende che adottano pratiche sostenibili possono ottenere vantaggi economici, attirare clienti e investitori consapevoli e garantire la conformità normativa. In questo modo, la sostenibilità diventa una leva strategica per la competitività, garantendo un futuro migliore per tutti.
Perché è importante?
La sostenibilità nelle catene di approvvigionamento rappresenta una delle sfide più urgenti e significative per le aziende moderne. Non si tratta solo di un dovere etico, ma di una necessità strategica che può determinare il successo o il fallimento di un’azienda nel lungo termine. Adottare pratiche sostenibili nella supply chain significa affrontare problemi come il cambiamento climatico, la scarsità delle risorse, le condizioni di lavoro ingiuste e l’instabilità economica. Questo approccio integrato non solo migliora la reputazione aziendale, ma offre anche vantaggi concreti in termini di efficienza operativa, conformità normativa e resilienza del mercato.
Riduzione dell’impatto ambientale
La sostenibilità nelle catene di approvvigionamento è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale delle operazioni aziendali. Le pratiche sostenibili contribuiscono a combattere il cambiamento climatico e a preservare le risorse naturali, garantendo che le attività delle aziende non esauriscano o danneggino l’ecosistema. Implementare strategie come il riciclo, l’uso efficiente delle risorse e la riduzione delle emissioni di carbonio può fare una differenza significativa nell’impatto ambientale complessivo di un’azienda.
Miglioramento delle relazioni con gli stakeholder
Adottare pratiche sostenibili migliora notevolmente le relazioni con gli stakeholder, inclusi clienti, fornitori e comunità locali. Le aziende che dimostrano impegno nella sostenibilità guadagnano fiducia e lealtà, perché sono viste come responsabili e attente ai bisogni della società. Questa fiducia si traduce spesso in una maggiore fidelizzazione dei clienti e una reputazione aziendale positiva, che può attrarre nuovi partner commerciali e investitori.
Vantaggi economici
Le aziende che adottano pratiche sostenibili possono godere di vari vantaggi economici. La riduzione dei costi operativi attraverso una maggiore efficienza energetica e la gestione ottimizzata delle risorse sono solo alcuni esempi. Inoltre, le aziende sostenibili possono accedere a nuovi mercati e opportunità di finanziamento, perché i consumatori e gli investitori diventano sempre più attenti all’ambiente e socialmente consapevoli. Ridurre i rischi associati alle questioni ambientali e sociali può anche portare a una gestione più stabile e sicura delle risorse.
Conformità alle normative
Le normative ambientali e sociali stanno diventando sempre più rigide in tutto il mondo. Adottare pratiche sostenibili aiuta le aziende a conformarsi a queste leggi e regolamenti, riducendo il rischio di sanzioni e azioni legali. La conformità normativa non solo protegge l’azienda da possibili controversie legali, ma assicura anche una maggiore sicurezza operativa e continuità aziendale. Le aziende che rispettano le normative possono inoltre godere di incentivi fiscali e altri benefici offerti dai governi.
Resilienza e adattabilità
Le catene di approvvigionamento sostenibili sono spesso più resilienti e capaci di adattarsi ai cambiamenti del mercato e alle crisi globali. Implementare pratiche sostenibili aiuta a costruire una catena del valore più flessibile e robusta, capace di resistere a shock esterni come disastri naturali, cambiamenti nelle politiche commerciali e fluttuazioni economiche. Una supply chain sostenibile garantisce che l’azienda possa mantenere operazioni continue e adattarsi rapidamente alle nuove condizioni del mercato, migliorando così la competitività a lungo termine.
3 componenti della sustainable supply chain
Una supply chain sostenibile si costruisce su tre pilastri fondamentali. Questi pilastri non solo definiscono le strategie aziendali, ma influiscono profondamente sul modo in cui le aziende operano quotidianamente. Ecco un approfondimento su questi componenti chiave.
Green Supply Chain
Una supply chain verde integra principi di responsabilità ambientale in ogni fase del processo, dalla progettazione dei prodotti all’approvvigionamento dei materiali, dalla produzione alla logistica, fino alla gestione del fine vita dei prodotti. Ad esempio, le aziende possono utilizzare materiali riciclati o sostenibili, ottimizzare l’uso delle risorse naturali e ridurre le emissioni di carbonio. Con l’aumento dell’e-commerce, le opportunità per implementare queste pratiche sono cresciute, così come la necessità di rimanere competitivi. Le tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning sono strumenti potenti che possono aiutare a individuare rischi e opportunità, minimizzare gli sprechi e migliorare l’efficienza.
Transparent Supply Chain
La trasparenza nella supply chain è cruciale per costruire fiducia e accountability. Si tratta della capacità e della volontà di un’azienda di divulgare apertamente informazioni sulla provenienza dei beni, sulle pratiche lavorative e sulle operazioni lungo tutta la catena di approvvigionamento. Tradizionalmente, mantenere questi standard era una sfida, ma con l’avvento delle tecnologie digitali come la blockchain e i sensori RFID, è ora possibile ottenere un record preciso e incontrovertibile di tutti i passaggi della supply chain. Questo livello di visibilità non solo migliora la gestione interna, ma rassicura anche i consumatori e gli stakeholder sul fatto che l’azienda opera in modo etico e sostenibile.
Circular Supply Chain
In una supply chain circolare, i prodotti non finiscono in discarica. Invece, vengono smontati e ridotti a materie prime per essere riutilizzati nella creazione di nuovi prodotti. Questo approccio non solo offre benefici ambientali significativi, ma permette anche alle aziende di recuperare i costi. Tecnologie moderne come l’uso di plastica riciclata nella stampa 3D e l’analisi avanzata per mappare i percorsi logistici più efficienti per il ritorno dei prodotti nel ciclo produttivo sono esempi pratici di come si può implementare una supply chain circolare. Inoltre, i principi di design circolare aiutano a ridurre i rifiuti sin dalla fase di progettazione, incorporando la sostenibilità nel DNA stesso dei prodotti
Esempi di sustainable supply chain
Numerose aziende hanno implementato strategie per rendere le loro catene di approvvigionamento più sostenibili. Ecco alcuni esempi:
Cancer Research UK
Cancer Research UK, la principale organizzazione benefica dedicata alla ricerca sul cancro, ha aderito a Sedex per migliorare la trasparenza etica della sua supply chain retail. Con oltre 580 negozi e 13 supermercati, l’organizzazione utilizza Sedex per comprendere meglio la sua supply chain e migliorare continuamente le prestazioni etiche dei suoi fornitori. Questo impegno ha permesso a Cancer Research UK di prevenire il lavoro forzato e di gestire i rischi in modo proattivo.
Minth Group
Minth Group Limited, uno dei principali produttori mondiali di componenti per automobili, serve marchi automobilistici leader in oltre 30 paesi. L’azienda è impegnata nella trasformazione digitale per rendere le automobili più leggere, belle e intelligenti. Minth Group ha implementato SAP S/4HANA e altre soluzioni SAP per migliorare l’efficienza della supply chain, ottimizzare la gestione operativa e sviluppare metodi di decision-making intelligenti. Attraverso l’integrazione delle risorse aziendali, della supply chain e dei sistemi di esecuzione della produzione, Minth ha potenziato le capacità di produzione intelligente dei suoi stabilimenti esistenti, ottenendo miglioramenti significativi nei tempi di consegna e nei costi operativi. Con la piattaforma Minth Operations Platform basata su SAP, l’azienda ha standardizzato i processi e i dati aziendali, migliorando il controllo, l’ottimizzazione e l’aggiornamento delle fabbriche e riducendo il ciclo di chiusura finanziaria da 10 giorni a meno di 3 giorni.
Waitrose & Partners
Waitrose & Partners, una delle principali catene di supermercati del Regno Unito, ha adottato Sedex per garantire pratiche etiche lungo tutta la sua supply chain. Utilizzando il Questionario di Autovalutazione (SAQ) e le verifiche SMETA, Waitrose monitora e migliora le pratiche dei suoi fornitori, assicurando che le condizioni di lavoro siano sicure e igieniche e che i lavoratori siano trattati equamente. Questo approccio ha permesso a Waitrose di ottenere una maggiore chiarezza e di identificare tendenze per migliorare continuamente le sue operazioni.
Sustainable supply chain: individuare gap e obiettivi
Iniziamo con il mettere le cose in chiaro: il primo passo verso una supply chain sostenibile è misurare l’impronta carbonica dell’azienda. Non ci riferiamo solo alle emissioni generate internamente nella produzione di beni e servizi, ma all’intero processo lungo la catena del valore. Questo include le emissioni Scope 3, quelle più difficili da rilevare, che si verificano sia a monte che a valle nelle relazioni di fornitura.
Prima di implementare strategie e soluzioni per migliorare la sostenibilità, è fondamentale identificare i gap e gli obiettivi da raggiungere. Questo richiede il coinvolgimento di tutta l’organizzazione nel processo di assessment. L’ESG manager, in questo contesto, deve fungere da punto di riferimento per un team allargato, unendo competenze diverse per raccogliere e interpretare le informazioni provenienti da varie divisioni. Solo così sarà possibile rendere più sostenibili le funzioni di sourcing, logistica e spedizione, senza compromettere l’efficienza operativa.
È integrando questi input che possiamo identificare colli di bottiglia e opportunità di miglioramento. Tuttavia, questo rappresenta solo l’inizio di un compito molto più complesso. Vediamo qualche esempio pratico per chiarire meglio.
Raccogliere e integrare i dati necessari alla costruzione di una sustainable supply chain
Immaginiamo che un’azienda si renda conto che, per alcune materie prime, passare a un fornitore più sostenibile potrebbe ridurre significativamente la propria impronta carbonica. Il passo successivo sarebbe chiedere al team di sourcing e procurement di attuare misure correttive. Ma cosa succede se esiste già un contratto con il fornitore attuale? Cambiare fornitore può significare rivedere l’intera programmazione della produzione con ripercussioni sui tempi di risposta al mercato. E come reagirebbe il responsabile di produzione, costretto a modificare anche il prodotto o il packaging? Le variabili in gioco sono molteplici e complesse.
Allora, come possiamo individuare gli interventi possibili? E soprattutto, quali di questi sono realmente vantaggiosi senza compromettere l’efficienza aziendale? La chiave è analizzare i dati generati da tutte le attività lungo la catena del valore. È necessario esaminare i processi e le specificità, considerando anche aspetti che in passato sono stati trascurati, come la temperatura dell’acqua di scarico o il numero delle consegne ricevute. Ogni dettaglio, compresi i chilometri percorsi dai veicoli dei fornitori, contribuisce a definire le emissioni Scope 3.
Attraverso sessioni di data mining, l’azienda può raccogliere le informazioni necessarie per elaborare un’analisi completa. Questo le permetterà di comprendere come le diverse iniziative possano influenzare i sistemi esistenti. Con una visione più chiara, sarà possibile sviluppare una strategia efficace e sostenibile.
Gli strumenti da adottare e i vantaggi che si possono ottenere
Oggi raggiungere un alto livello di consapevolezza sostenibile è molto più semplice grazie agli ERP avanzati, che integrano dati ESG cruciali. Strumenti come il Sustainability Control Tower e il Sustainability Data Exchange permettono di supportare processi decisionali basati su dati accurati, facilitando la trasformazione della supply chain in una struttura più efficiente e sostenibile. Questi strumenti offrono una visione integrata e dettagliata delle prestazioni ambientali e sociali dell’azienda, consentendo di prendere decisioni più informate e mirate.
Raggiungere un grado elevato di sostenibilità non avviene con un unico balzo, ma attraverso un percorso di adozione graduale di diverse soluzioni. Ad esempio, nel contesto SAP si possono implementare strumenti come il Sustainability Control Tower, che monitora e gestisce le prestazioni di sostenibilità in tempo reale e il Sustainability Footprint Management, che calcola l’impronta ambientale delle operazioni aziendali. Utilizzando sinergicamente questi strumenti, le aziende possono supportare processi decisionali che partono dalla raccolta iniziale dei dati e arrivano alla creazione di soluzioni personalizzate per ogni attività.
