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Intelligenza artificiale in Italia: i vantaggi per le aziende

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L’intelligenza artificiale e l’AI generativa sono tecnologie rivoluzionarie che stanno trasformando il nostro modo di vivere e lavorare con impatti significativi sia nella sfera privata che nel mondo professionale. L’esplosione commerciale di strumenti come ChatGPT ha messo in luce le potenzialità di innovazione offerte dalla Generative AI (GenAI), portando queste soluzioni all’attenzione del grande pubblico. Ma quali sono le reali opportunità dell’intelligenza artificiale per le imprese, soprattutto nel contesto nazionale?

Quanto investe l’Italia in intelligenza artificiale?

L’Italia sta vivendo un vero e proprio rinascimento tecnologico grazie all’intelligenza artificiale (AI), un settore che si sta rapidamente evolvendo e promette di trasformare radicalmente il nostro tessuto economico e sociale. Nel 2024 il governo ha stanziato 1 miliardo di euro per sostenere iniziative innovative nel campo dell’AI, dimostrando un impegno concreto verso un futuro più intelligente e competitivo.

Le imprese italiane, in particolare, stanno abbracciando questa evoluzione con entusiasmo. Le previsioni indicano che il 90% dei leader aziendali prevede di aumentare gli investimenti in AI nei prossimi anni, mirando a migliorare non solo l’efficienza produttiva, ma anche la creatività e l’innovazione nei loro settori.

Questo entusiasmo è supportato da strategie complete e definite, come la Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 con azioni concrete nei settori di ricerca, formazione e digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione. Attraverso lo sviluppo di partnership tra università, aziende e centri di ricerca, l’Italia intende favorire l’innovazione e la crescita tecnologica, fornendo al contempo un supporto mirato alle piccole e medie imprese (PMI) per favorire la loro competitività internazionale.

Inoltre, la strategia comprende investimenti nelle competenze digitali, necessari per colmare il divario di competenze nell’AI e garantire una forza lavoro qualificata. Questi interventi sono pensati per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e favorire l’integrazione dell’AI in ambito amministrativo.

È una rivoluzione che non riguarda solo le grandi aziende, ma anche le PMI, che possono ottimizzare i processi, ridurre i costi e aumentare la competitività globale. Attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il governo italiano sostiene le PMI con investimenti destinati alla digitalizzazione e allo sviluppo di competenze nell’AI, per ridurre il divario tecnologico e rafforzare la resilienza imprenditoriale. Il cloud computing gioca un ruolo cruciale: le PMI possono ora utilizzare piattaforme cloud pubbliche e ibride per accedere a infrastrutture flessibili e scalabili, rendendo l’implementazione dell’AI più accessibile senza costosi investimenti hardware. Questa strategia mira a trasformare l’Italia in un polo tecnologico europeo, puntando a valorizzare il potenziale delle PMI e a rafforzare la competitività globale del Paese.

Quanto vale il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia?

Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia “cresce in maniera impetuosa”, registrando un’impennata a doppia cifra (+52%) per un ammontare complessivo di 760 milioni di euro nel 2023. Il rialzo è sbalorditivo, soprattutto se si considera che anche nel 2022 il settore dell’AI viaggiava con il vento in poppa, segnando +32% rispetto all’anno precedente.

Nel Paese, insomma, le aziende hanno deciso di cavalcare l’onda dell’intelligenza artificiale, comprendendone i benefici. Basti pensare che, tra le grandi imprese con oltre 250 dipendenti, sei su dieci hanno avviato un progetto legato all’AI, almeno in via sperimentale. Due su tre hanno valutato l’eventuale adozione della GenAI e tra queste il 17% ha già avviato le prime sperimentazioni.

Il fenomeno è trasversale a tutti i settori con punte di spesa soprattutto per Telco-Media e Assicurazioni; seguono Energia, Utility e Finance.

Le applicazioni AI più gettonate

Viene da chiedersi dove le aziende italiane abbiano individuato le principali opportunità dell’intelligenza artificiale e verso quali applicazioni abbiano quindi dirottato le risorse.

Attualmente, le imprese stanno investendo su territori già esplorati, ad esempio soluzioni per analizzare i dati e formulare previsioni, interpretare e classificare testi, sintetizzare e spiegare documenti, intrattenere conversazioni in linguaggio naturale, suggerire contenuti in base alle preferenze dell’utente.

Ancora esigui, ma al rialzo, sono i progetti di nuova frontiera come le applicazioni per l’analisi di video e immagini oppure le sperimentazioni di intelligenza artificiale generativa.

Da notare che, nel caso dell’intelligenza artificiale, “l’appetito viene mangiando”: le aziende che si sono già “buttate” nella realizzazione di progetti proseguono a gran velocità nella corsa verso l’innovazione, attivando ulteriori iniziative. Le organizzazioni più riluttanti, invece, sembrano accumulare un ritardo sempre maggiore. Neppure l’avvento dell’AI generativa riesce a colmare la distanza; anzi, le aziende che non hanno ancora consolidato un approccio e un percorso di adozione per l’AI “tradizionale”, difficilmente saranno in grado di trarre beneficio dalla GenAI.

I vantaggi dell’intelligenza artificiale

Insomma, per rimanere competitive sul mercato, le aziende dovrebbero definire immediatamente una strategia per cogliere gradualmente le opportunità dell’AI. Infatti, l’intelligenza artificiale “tradizionale” e generativa può supportare le organizzazioni sotto una pluralità di aspetti, migliorando l’efficienza tecnologica e i risultati di business.

In particolare, si possono evidenziare i seguenti vantaggi:

  • Ottimizzazione dei processi e automazione delle attività ripetitive, garantendo così un guadagno in termini di tempo, risorse ed efficacia;
  • Supporto al decision making aziendale, grazie alla Big Data Analytics e alla possibilità di formulare previsioni su determinati fenomeni (ad esempio, l’andamento del mercato e il comportamento dei consumatori);
  • Personalizzazione dell’offerta e fidelizzazione del cliente, perché l’AI permette di intercettare le preferenze e le necessità del singolo individuo, così da proporre comunicazioni, prodotti e servizi ad hoc, aumentando la customer satisfaction;
  • Miglioramento dell’assistenza clienti attraverso chatbot e assistenti virtuali che permettono risposte rapide e disponibilità 24/7;
  • Innovazione di prodotto e servizio, perché l’intelligenza artificiale permette di intercettare le tendenze e le richieste del mercato, ma anche le difettosità del portafoglio esistente in ottica di miglioramento continuo. Inoltre, consente di attivare servizi a corollario dei prodotti fisici, favorendo la differenziazione (ad esempio, si pensi alle applicazioni di manutenzione predittiva);
  • Sostenibilità ambientale ed economica, perché l’AI permette di misurare i consumi energetici, le inefficienze di processo e l’impronta carbonica, suggerendo ulteriori ottimizzazioni che impatteranno positivamente sul bilancio.

Perché investire nell’AI generativa

Entrando nello specifico della Generative AI, il principale merito probabilmente è la capacità di creare contenuti (testi, immagini, audio, video) su larga scala e a costi ridotti. Nelle attività di sviluppo software, la GenAI può essere impiegata per accelerare e automatizzare la scrittura di codice. Inoltre, l’AI generativa migliora la disponibilità e la possibilità di esplorazione dei dati aziendali, soprattutto non strutturati, contribuendo a migliorare il processo decisionale.

Insomma, a fronte di tanti vantaggi, le aziende non possono permettersi il lusso di ignorare la rivoluzione AI, ma anzi dovrebbero accingersi a sfruttarne le opportunità, chiaramente con cognizione di causa e le dovute cautele, senza ignorare i rischi in termini di privacy, etica e compliance.

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