Supply chain resiliente
Torna indietro

Supply chain resiliente: quali tecnologie sono indispensabili

Supply chain resiliente

A fronte dell’instabilità socio-economica e di uno scenario che sottopone le aziende a continue sfide, costruire una supply chain resiliente rappresenta oggi una strategia indispensabile per mitigare i rischi ed evitare le interruzioni di fornitura.

Le principali sfide per la supply chain moderna

Come spiega Barbara Giambrocono, Executive Head of Unit Operations di Qintesi, l’approccio alla supply chain si è evoluto nel tempo fino a mettere l’accento sulla resilienza.

“L’emergenza Covid-19 – esordisce – ha rappresentato un punto di rottura nella gestione della catena di fornitura. Le aziende hanno iniziato a ripensare la supply chain nell’ottica della resilienza e della business continuity. Se negli anni Novanta e Duemila le iniziative si concentravano su qualità, costi ed efficienza, recentemente il focus ruota attorno alla capacità di prevedere i rischi e reagire dopo un incidente, un’interruzione o un evento improvviso, come una catastrofe, l’esplosione della concorrenza o un’inversione repentina della domanda”.

In un contesto economico e politico di profonda incertezza, le aziende insomma stanno adottando “un approccio integrato per identificare, valutare, gestire e monitorare le sfide e le opportunità della supply chain”.

Secondo Giambrocono, attualmente le priorità principali per la supply chain sono quattro, ovvero:

  • deglobalizzazione: la scelta dei fornitori in prossimità, quando è applicabile e sostenibile, riduce il rischio di discontinuità nelle forniture;
  • riduzione dei costi: la creazione di sistemi rapidi di ricerca e qualifica di fornitori alternativi può consentire risparmi significativi;
  • gestione del rischio di fornitura: conoscere lo stato dei fornitori, attraverso il monitoraggio diretto e la raccolta di informazioni da fonti esterne, permette di capire a chi rivolgersi in caso si verificasse la penuria di determinati prodotti;
  • digitalizzazione del processo Procure-to-Pay: l’adozione di piattaforme per il supply chain management permette di migliorare la collaborazione tra acquirenti e fornitori, controllare in tempo reale merci in transito e relative date di consegna, ottenere un miglioramento in termini di efficienza, semplicità e velocità.

Cos’è la supply chain resiliente e perché è importante

“Adottare una strategia per la supply chain resiliente –prosegue Giambrocono –rappresenta un vantaggio competitivo. Infatti solo una catena di fornitura integrata e digitalizzata permette la condivisione dei dati tra operatori nonché la visibilità sulle fluttuazioni del mercato e sulla concorrenza. Così è possibile prevedere i potenziali rischi e prendere decisioni informate sulle strategie di gestione, con un approccio proattivo che previene il sopraggiungere della crisi”.

Secondo la Michigan State University, come ricorda Giambrocono, le caratteristiche fondamentali della supply chain sono due:

  • la capacità di resistenza, ovvero l’abilità dell’insieme degli attori di ritardare le interruzioni di fornitura e ridurne gli impatti sul prodotto;
  • la capacità di recupero dopo l’interruzione, grazie alla possibilità di analizzare i dati e prendere decisioni per rientrare dal problema (stabilizzazione) e migliorare successivamente le performance.

“La supply chain resiliente –aggiunge Giambrocono – permette di effettuare operazioni più efficienti, aumentare la produttività e ridurre il rischio, consentendo di ottimizzare i processi e adattare la logistica in tempo reale”.

Le tecnologie a supporto della supply chain resiliente

Ma come si costruisce una supply chain resiliente, in grado di restituire visibilità, flessibilità, collaborazione e controllo?

Secondo Giambrocono, tra gli strumenti più utili allo scopo, figurano le soluzioni APS (Advanced Planning and Scheduling) e IBP (Integrated Business Planning), come ad esempio:

  • Intelligenza artificiale a supporto degli advanced analytics, per prevedere i rischi e gli scenari, guidando azioni di risposta e scelte strategiche;
  • Machine learning per individuare modelli di dati e attivare risposte rapide ottimizzando i flussi di lavoro;
  • Industrial Internet of Things per automatizzare e razionalizzare i processi della supply chain, grazie alla raccolta e all’analisi dei dati provenienti da dispositivi e oggetti intelligenti;
  • Stampa 3D: per la produzione rapida di prodotti on-demand in base alle necessità contingenti e contro le eventuali interruzioni;
  • Robot e oggetti autonomi per soddisfare le esigenze in divenire, grazie alla riadattabilità dei processi on-demand, e per ridurre il rischio di infortuni, sollevando i lavoratori da compiti ripetitivi e pericolosi;
  • ERP intelligenti e database moderni per migliorare la gestione e l’analisi dei Big Data, grazie alla tecnologia in-memory.

Le 5 mosse per realizzare la supply chain resiliente

Oltre all’aspetto prettamente tecnologico, la costruzione di una supply chain resiliente implica anche un cambio di approccio a livello operativo, organizzativo e strategico.

“Innanzitutto – suggerisce Giambrocono – bisogna assicurarsi di digitalizzare e condividere le informazioni tra tutti gli anelli della catena. L’utilizzo di software come WMS, ERP e MES è fondamentale per garantire la sincronizzazione sicura dei dati lungo la supply chain”.

La seconda mossa è pianificare la logistica in anticipo. “Sul mercato – precisa Giambrocono – esistono molti strumenti digitali per analizzare i KPI dell’azienda e del settore, prevenendo potenziali problematiche. Pertanto, la pianificazione deve comprendere lo studio delle attività della concorrenza, dei fornitori e soprattutto delle aspettative del cliente”.

Come terzo passo, secondo Giambrocono, bisognerebbe Implementare una politica di miglioramento continuo per la logistica, con l’obiettivo di ridurre i costi e reagire tempestivamente ai fattori di disturbo.

“La quarta raccomandazione – dichiara – riguarda l’adattabilità dei processi. Fondamentale è pianificare logistica e produzione perché siano flessibili, quindi in grado di riconfigurare e sincronizzare i cicli operativi perché rispondano alle necessità contingenti. Infine, l’ultimo consiglio è investire in soluzioni di stoccaggio efficienti: un magazzino automatizzato è la soluzione giusta in caso di contrattempi”.

Ricevi la nostra newsletter

Compila il form qui di seguito con i tuoi dati per rimanere sempre aggiornato sulle novità e gli eventi di Qintesi.

Come realizzare un profitto sostenibile

Approfondisci i trend e le linee guida per un’impresa sostenibile