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Programmazione e controllo di gestione, gli strumenti chiave per evolvere

Programmazione e controllo di gestione sono fra i pilastri portanti dell’organizzazione aziendale: il loro corretto uso permette all’impresa di primeggiare con successo anche in un contesto difficile e competitivo, permettendole di posizionarsi tra le realtà vincenti del proprio settore.
Attraverso analisi e reporting fondati su un sistema informativo capace di fornire i necessari dati in modo tempestivo, queste attività rappresentano un fondamentale supporto alle scelte operative e strategiche. Il loro obiettivo è allineare strategie, persone, processi, tecnologie e competenze, ottimizzando la gestione delle risorse economico-finanziarie e creando valore in coerenza con il modello di business aziendale.

 La gestione integrata del ciclo di pianificazione strategica, programmazione e controllo di gestione offre una serie di tangibili vantaggi competitivi:

  • fornisce un aiuto concreto nel valutare al meglio obiettivi, azioni e processi manageriali, permettendo una gestione aziendale efficace;
  • permette al management di guidare l’azienda non solo in un’ottica di risparmio e contenimento dei costi, ma soprattutto di progresso e di sviluppo futuro.

Programmazione e controllo di gestione: 6 requisiti base

Tutte le decisioni aziendali, strategiche e operative, sono possibili soltanto sulla base di informazioni complete, tempestive e corrette. È quindi fondamentale che l’impresa possa contare su questo patrimonio.
Ma come? Perché il processo integrato di programmazione e controllo di gestione sostenga davvero l’evoluzione aziendale, è necessario che l’impresa disponga di strumenti capaci di ragionare e agire in modo innovativo.
Scegliere questi strumenti può non essere semplice. L’essenziale è tenere presenti i sei requisiti operativi che gli strumenti di programmazione e controllo devono possedere. E senza i quali non è possibile operare in modo competitivo.
Vediamoli nel dettaglio.

 Una soluzione di programmazione e controllo di gestione adeguata:

  1. è in grado di supportare il processo decisionale, grazie alla sua capacità di monitorare e gestire con continuità e competenza le risorse aziendali necessarie al raggiungimento degli obiettivi di business;
  2. consente di adeguare velocemente la strategia aziendale, aiutando l’impresa a operare in modo da anticipare il verificarsi degli eventi, così da individuare la soluzione migliore per rispondere al cambiamento (attraverso cicli di programmazione/verifica/correzioni, secondo la modalità operativa nota come steering control);
  3. è capace di misurare le performance dei processi aziendali sia in termini economico-finanziari, sia in termini operativi (tempi, qualità). Monitorare il proprio operato è ormai un’opzione obbligata per le aziende, che devono poter valutare il percorso e l’efficacia delle proprie decisioni e, soprattutto, capire se stanno andando nella direzione pianificata;
  4. è orientata al futuro e non solo all’analisi del passato: i dati (interni ed esterni) devono consentire di guidare la programmazione finanziaria e strategica secondo un approccio “proattivo”, anziché “retroattivo”. In questo modo l’azienda diventa capace di comprendere con tempestività gli andamenti del mercato e l’evoluzione del business, creando opportunità di valore inattese;
  5. è in grado di costruire scenari di analisi alternativi (simulazioni, what-if analysis), per consentire al CFO e al management di basare su di essi le strategie di sviluppo di tutta l’azienda. L’uso di nuove funzionalità intelligenti che sfruttino algoritmi avanzati di analisi dei dati consentirà infatti di generare insight e opportunità di business innovative;
  6. supera definitivamente il confine fra “reporting operativo” e “reporting direzionale”, instaurando un approccio reportistico centralizzato in grado di creare sofisticati report adatti a tutti i tipi di esigenze; di analizzare grandi volumi di dati in tempi rapidi con la possibilità di entrare nel dettaglio, se l’utente lo ritiene necessario (drill-down); di creare cruscotti che fotografano in sintesi l’andamento aziendale, inserendo i principali indicatori in grado di esprimere l’andamento generale dell’azienda.

Tutto ciò non può ovviamente essere realizzato senza sfruttare appieno, interpretandole al meglio, le opportunità offerte dall’era digitale: dai Big Data alla Predictive e Cognitive Analytics integrata con tecnologie di Machine Learning e Business Intelligence. Questo consente di ricavare ed elaborare informazioni e dati in grado di suggerire decisioni molto più consapevoli e veloci, orientate allo sviluppo, con focus sulle performance future e attenzione ai continuous feedback. Decisioni, in una parola, proiettate a primeggiare. E quindi a vincere.

Quali sono e a cosa servono gli strumenti per il controllo di gestione 

Gli strumenti per il controllo di gestione sono metodi, tecniche e procedure che permettono di monitorare e valutare le performance di un’organizzazione, di un processo o di un progetto. In altre parole, costituiscono gli strumenti, appunto, con cui si rende fattivo, o si verifica il controllo di gestione secondo i canoni pianificati. Servono infatti sia a metterlo in pratica, sia a individuare le eventuali deviazioni e a correggerle tempestivamente. Alcuni esempi di strumenti per il controllo di gestione sono: 

  • Il budget, la previsione dei ricavi e dei costi per un determinato periodo di tempo, tipicamente un anno; 
  • Il reporting, la comunicazione periodica dei risultati economici e finanziari e dei relativi KPI alle diverse funzioni aziendali; 
  • Il balanced scorecard, un sistema di misurazione a più livelli che integra gli aspetti finanziari con quelli non finanziari, per esempio soddisfazione dei clienti, qualità dei processi, innovazione e formazione; 
  • Il benchmarking, che è il confronto sistematico delle proprie performance con quelle dei migliori concorrenti o delle best practice del settore; 

Gli strumenti per il controllo di gestione sono fondamentali per garantire che le strategie individuate entrino fattivamente nei processi aziendali.  

L’importanza di scegliere la giusta soluzione per la programmazione e il controllo di gestione

Applicare strumenti tecnologici per la gestione della tesoreria può non essere semplice. Da dove partire? Che cosa considerare? 

Il passo che può davvero fare la differenza è affidarsi a un system integrator che sappia unire capacità funzionali, di processo e di competenza tecnica per comprendere appieno le esigenze dei propri clienti, supportandoli con una tecnologia avanzata e una consulenza personalizzata

Un buon consulente saprà dunque supportare l’azienda in tutte le operazioni chiave: 

  • Automatizzazione delle operazioni di tesoreria operativa e di contabilità banche; 
  • Monitoraggio della liquidità e del cash flow attuale e prospettico; 
  • Completa digitalizzazione del workflow autorizzativo delle disposizioni e di automazione dell’integrazione con le banche;  
  • Disegno e realizzazione di modelli di accentramento delle operazioni di tesoreria, di gestione di pagamenti “in nome e per conto”, di incassi e pagamenti “inter-company” e di gestione della liquidità di gruppo;  
  • Fornitura ai CFO di soluzioni per la gestione delle principali forme di finanziamento, per la raccolta e l’impiego della liquidità per la gestione delle operazioni di copertura dal rischio di cambio e di tasso; 

A conti fatti, un’applicazione avanzata di soluzioni di gestione della tesoreria consente di dare evidenti benefici all’organizzazione aziendale. Studiati su misura della singola realtà e del relativo comparto, strumenti di questo tipo possono non solo migliorare l’efficienza interna e l’organizzazione delle funzioni, ottimizzando i processi di gestione delle operazioni finanziarie, ma anche limitare il rischio operativo delle disposizioni di pagamento e incrementare l’efficienza nella riconciliazione degli incassi, efficientando infine i flussi di cassa.

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