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Verso l’impresa sostenibile: la nuova sede di Qintesi al KM Rosso

Nella vision di Qintesi, il percorso che porta alla realizzazione di un’impresa sostenibile ha diversi driver che lo governano: sicuramente sono da considerare gli elementi legati alla tecnologia in senso più stretto, alla ricerca e alla costruzione di nuove opportunità, ma anche aspetti relativi al wellbeing e alla territorialità. La nuova sede aperta presso il KM Rosso di Bergamo rappresenta l’occasione di raggruppare tutti questi tasselli in una location in cui innovazione, networking e qualità del lavoro si incontrano.

Approfondiamo la nascita e la realizzazione di questo progetto con Sabina Calvi, HR & Marketing Executive e Giovanni Caglioni, Partner di Qintesi.

I 3 fattori dell’innovazione in un’impresa sostenibile

Abbiamo accennato a come, per Qintesi, l’evoluzione verso l’impresa sostenibile sia il prodotto di più fattori. Prima di raccontare l’esperienza al KM Rosso e la sua genesi, Sabina Calvi e Giovanni Caglioni raggruppano questi elementi in 3 macro-gruppi.

1.Distribuzione del benessere e territorialità diffusa

“La scelta di aprire sedi anche in territori non centrali (per esempio Bergamo, Mantova, Brescia) nasce soprattutto dalla volontà di migliorare la qualità del lavoro per le persone che non risiedono nei luoghi tradizionalmente più vicini all’innovazione” racconta Giovanni Caglioni. Lo scopo, oltre alla restituzione al territorio, è quello di favorire gli spostamenti per migliorare la qualità della vita dei collaboratori, anche con i trasferimenti interni tra le diverse sedi.

2.Sostenibilità ambientale

La nuova sede, così come l’intero parco tecnologico del KM Rosso, presenta una serie di accorgimenti per il risparmio energetico – come l’uso della luce solare e delle correnti d’aria per condizionare o riscaldare gli spazi comuni. Per Qintesi questo significa partecipare a un progetto di innovazione green, in cui i valori sostenibili che ispirano il business si traducono anche in benefici per l’ambiente.

3.Benessere sul luogo di lavoro

La location, per sua natura, facilita sia le relazioni, sia il benessere dei dipendenti, con spazi moderni e vivibili che favoriscono anche attività soft e networking. Questo rientra perfettamente nella visione di Qintesi, che si è sempre adoperata per creare spazi a misura d’uomo per una piacevole workplace experience.

Nella nuova normalità, in cui il modello di lavoro ibrido è entrato a sistema, Qintesi ritiene che avvicinare il lavoro alle persone aprendo sedi vicine ai poli in cui la spinta innovativa è maggiore sia il mix vincente e virtuoso per conciliare le esigenze aziendali con quelle delle persone, approfittando al contempo dell’opportunità di partecipare a iniziative di innovazione e di eccellenza.

L’impresa sostenibile? Una scelta vincente per tutti

“L’insediamento al KM Rosso è stato accolto – racconta Sabina Calvi – con entusiasmo dal punto di vista delle risorse umane. Qintesi ha un forte legame con il territorio, non solo con Bergamo ma anche con le zone limitrofe. KM Rosso è un epicentro che coinvolge risorse da tutta la zona, oltre a essere facilmente raggiungibile”. Per Qintesi, l’apertura di una sede in questo contesto significa anche avvicinarsi a un’area molto interessante dal punto di vista del mercato del lavoro“Grazie a questa scelta – continua Calvi – oggi è possibile trovare competenze sul territorio e coinvolgerle nel progetto aziendale senza la necessità di spostarsi su Milano, zona non sempre raggiungibile in modo agevole per tutti”.

La nuova sede svolgerà anche la funzione di hub di formazione. Per esempio, lo scorso 21 novembre si è concluso un percorso professionalizzante per 15 giovani usciti dall’Academy che si trova al KM Rosso stesso. Un corso di formazione in presenza della durata di venti giorni che ha riscosso un grande successo fra i partecipanti. “Il futuro prevede formazione su Manufacturing, Logistics, Finance e Treasury, che sono i core di Qintesi” spiega ancora l’HR & Marketing Executive. “Non sono da escludere tuttavia anche altri ambiti, soprattutto in campo tecnologico, con particolare riferimento a programmatori, sistemisti e analisti”. Il campo della formazione è vivo e stimolante e raccoglie l’interesse di Facoltà e Scuole di formazione, con la possibilità di realizzare “master” nell’ambito di sviluppo e in campo sistemistico.

Infine, il KM Rosso offre importanti possibilità di networking: attorno a esso gravitano sia Confindustria, sia diverse società che si occupano di innovazione in ambito IT e manifatturiero. Il sistema che si è creato favorisce eventi anche di carattere ludico in un ambiente molto dinamico.

Uno sguardo al futuro

Se i riscontri dal punto di vista delle risorse umane sono stati più immediati, i progetti per il futuro, soprattutto in campo tecnologico, costituiscono il secondo elemento di rilievo. Il primo di questi è la costituzione di una serie di laboratori, intesi come ambienti sia fisici, sia di collaborazione legati allo studio e alla valutazione di soluzioni per le imprese, con focus sull’innovazione. Si partirà principalmente dall’ambito applicativo, facilitante la trasformazione.

In questo progetto il tema della sostenibilità torna in aiuto alle imprese per favorire la transizione in intelligent enterprise con lo scopo di ottimizzare al meglio i processi produttivi (ridurre scarti, efficientare, fasi di lavorazione, energia, rifiuti).

“Attraverso l’attività dei laboratori è possibile fare ricerca su ambiti specifici” racconta Giovanni Caglioni. “Per esempio, l’applicazione SAP Cloud Digital Manufacturing e la ricerca su Machine Learning (ML) di Google, Vertex AI. L’idea è quella di creare processi e prodotti che permettano di applicare l’Intelligenza Artificiale (AI) in campo aziendale in modo sempre più veloce ed efficace”.

La commistione fra un ambiente fortemente innovativo e stimolante dal punto di vista delle relazioni apre dunque la strada a collaborazioni di alto livello con altre realtà del campus. “L’innovazione nel contesto del KM Rosso non solo è un passo verso l’impresa sostenibile – conclude Sabina Calvi – ma significa anche costruire reti virtuose di aziende che collaborino, nei fatti, per costruire benessere e futuro per il territorio”.

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