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Perché scegliere un ERP in cloud

Molte imprese non hanno ancora ben chiari quali sono i vantaggi offerti dal software as a service quando si parla diERP erogato via cloud. In molti casi, si tende a non approfondirne le prerogative perché la possibilità di spostare dai data center aziendali alla nuvola uno strumento così delicato e così centrale rispetto a tutte le attività dell’organizzazione – come è di fatto il gestionale – viene considerata rischiosa a prescindere.
Eppure, sono diversi i benefici immediati che si possono ottenere portando l’ERP in cloud, e riguardano sia i singoli utenti – dai decisori di business agli addetti alle operations – sia l’intero ecosistema che ruota alle attività di business. Sicurezza, flessibilità, trasparenza user experience sono le parole d’ordine della trasformazione che, indipendentemente dalle dimensioni e dalla complessità della struttura organizzativa, potranno sperimentare le imprese disposte a migrare il loro ERP in cloud.

Come l’ERP in cloud garantisce la business continuity

Parlando di sicurezza, il primo vantaggio che ottiene un’azienda portando l’ERP in cloud è la garanzia della continuità operativa in qualsiasi situazione.
Oltre a offrire soluzioni di disaster recovery (in conseguenza per esempio a data breach, cyber attacchi e altri tipi di incidenti informatici) basate sulla ridondanza dei dati residenti all’interno delle cloud factory, i provider riescono a garantire la business continuity anche in assenza di collegamento alla rete facendo leva su sistemi avanzati che consentono la sincronizzazione delle operazioni effettuate off line.

ERP in cloud = 0 manutenzione

Un ERP in cloud, inoltre, non necessita di manutenzione né di aggiornamenti con patch e pacchetti di sicurezza la cui installazione può rallentare o bloccare in modo temporaneo i workflow: tutto viene gestito in maniera invisibile per l’utente finale direttamente dal fornitore del servizio.

Scalabilità e modularità: le prerogative del ERP in cloud

La prerogativa fondamentale di un ERP erogato secondo il modello software as a service è la sua scalabilità. La piattaforma può facilmente essere estesa sia in senso orizzontale, accogliendo nuove tipologie di utenti, sia in senso verticale, con funzionalità personalizzate.
L’espansione avviene grazie all’integrazione di moduli opzionali, che possono essere attivati on demand con un semplice switch o con un’azione di drag & drop delle risorse aggiuntive. Queste ultime sono comodamente selezionabili in marketplace che permettono di accedere a cataloghi completi del parco applicativo, compatibile con le caratteristiche della piattaforma installata.

ERP in cloud e costi: maggiore controllo con la modalità pay per use

Intrinsecamente connesso al vantaggio appena descritto, il tema della logica pay per use è un altro aspetto essenziale tra quelli che giocano a favore del cloud. Il cui meccanismo, si sa, permette di pagare solo ciò che si utilizza effettivamente.
Anche in ambito ERP, dunque, le risorse (che si tratti di storage, di capacità di calcolo o di applicazioni per la produttività) possono essere acquistate per il periodo di tempo e per il numero di postazioni strettamente necessari allo sviluppo di progetti specifici. L’ideale per avviare sessioni di test rispetto a nuovi strumenti e processi, ma anche per consentire all’impresa di avere pieno controllo sui costi generati dall’IT, così da allocare il budget nel modo più efficace possibile, in funzione cioè delle reali esigenze dell’organizzazione e degli obiettivi di business fissati per il medio termine.

Tecnologie e Performance Management

Fra le più importanti conseguenze di questa evoluzione c’è la definizione di un nuovo rapporto con le tecnologie. Da sempre supportato dall’informatica, il controllo di gestione attuato dalla funzione AFC nell’ambito del Performance Management ha infatti intensificato ulteriormente il suo legame con l’IT.

I nuovi sistemi informativi, in questo senso, si stanno dimostrando di grande utilità: diventano cioè una piattaforma integrata per sviluppare relazioni più aperte e collaborative con i fornitori ed i clienti, e concedono all’azienda di concentrarsi maggiormente sulle proprie competenze distintive, decentrando al massimo la parti del processo non core.

Per il controllo di gestione si è delineata un’era in cui si estingue la sua tradizionale funzione di monitoraggio delle principali aree operative per diventare un “sistema nervoso digitale”, ovvero un sistema che si estende fino alle catene del valore dei propri clienti e fornitori, pronto a registrare ogni dato operativo e a filtrare gli stimoli strategici che dalla periferia devono arrivare al vertice.

Ma quali sono le variabili critiche che il CFO deve saper monitorare nella sua attività di Performance management? E quali sono gli strumenti concreti a sua disposizione?

Avvio semplificato di programmi di smart working con l’ERP in cloud

L’ultimo beneficio (ma non per importanza, specialmente nel periodo che stiamo vivendo) derivante dall’adozione del cloud riguarda l’accessibilità facilitata alla piattaforma gestionale da qualsiasi device e in qualunque condizione d’uso.
Dati e applicazioni sono immediatamente disponibili, in modo sicuro e in base ai privilegi concessi dagli amministratori di sistema, a ciascun utente, abilitando una user experience omogenea su tutti i canali attivati dall’azienda per il lavoro da remoto. Condizioni imprescindibili per avviare in modo rapido – ma senza scendere a compromessi sulla cyber security e sulla data protection – programmi di smart working anche su funzioni delicate come quelle svolte da chi opera sull’ERP.

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