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Cloud e trasformazione digitale: un nuovo scenario per le aziende

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Digitalizzazione non significa soltanto rendere immateriali – e più snelli – processi fisici, materiali e analogici: significa anche e soprattutto renderli più efficienti, veloci e sostenibili.

La migliore declinazione del “verbo Cloud” è sfruttare strategicamente un mondo di servizi innovativi, che possono essere abilitati davvero solo mettendo al primo posto un obiettivo: efficientare il modo di lavorare, di interagire e di fare. Com’è sempre accaduto in occasione delle innovazioni di grande portata, non si tratta solo di rendere più veloci le vecchie modalità di lavoro, ma di pensarne di nuove che permettano di utilizzare al meglio le innovazioni introdotte dalla “Nuvola”.

Qual è il ruolo del cloud nella trasformazione digitale 

Ma perché il Cloud viene indicato come uno dei grandi attori della trasformazione digitale? Senza dubbio per il suo ruolo di acceleratore. La possibilità di attuare l’innovazione con investimenti iniziali molto contenuti, ne ha garantito l’accesso anche alle aziende che non avevano modo o opportunità di fare grandi investimenti infrastrutturali iniziali.  

Altri fattori come la sicurezza intrinseca della maggior parte delle applicazioni e la possibilità di remotizzare i flussi di lavoro hanno senza dubbio accelerato la transizione, per esempio verso la decentralizzazione e il lavoro agile, riducendo nello stesso tempo le esigenze dell’infrastruttura IT in termini di gestione e manutenzione.  

La trasformazione digitale: una sfida che si evolve

Per capire la portata del fenomeno, dobbiamo prima di tutto capire quali sono le sfide che le aziende italiane si stanno preparando ad affrontare. Secondo questa ricerca di Statista, in cima ai progetti che coinvolgono il Cloud delle aziende italiane ci sono:

  •  lo spostamento da soluzioni on-premises a quelle As a service;
  •  il trasferimento del carico di lavoro su Cloud;
  •  l’ottimizzazione dell’utilizzo del Cloud per contenere i costi.

Progetti che indicano una certa maturità nell’utilizzo delle soluzioni Cloud e che dimostrano come oggi sia indispensabile, per tutti i tipi di azienda, avviare o migliorare il proprio processo di trasformazione digitale. Ma come farlo senza introdurre troppi elementi di complessità? Ecco tre punti fondamentali che caratterizzano una buona strategia di migrazione.

Transizione digitale semplice: una guida in tre punti

Uno dei principali compiti del digitale è semplificare l’esperienza utente per favorire efficienza e produttività. Questo deve ritrovarsi già a partire dalla strategia, che deve gestire eventuali criticità in modo trasparente per l’utente finale.

1. Engage

Chiunque di noi abbia sperimentato un processo digitale da utente, nella quasi totalità dei casi non ha ripensamenti. Certo, questo non significa che digitale sia necessariamente sinonimo di perfezione: ogni processo può essere migliorato, ma la fluidità, la comodità e l’esperienza nel loro complesso sono innegabili, anche a fronte di qualche differenza rispetto alle pratiche abituali.

Nonostante ciò, per molti, pensare di spostare processi nel Cloud è fonte di preoccupazione, diffidenza e perplessità. Questo, a vari livelli, in alcune organizzazioni diventa un freno.
L’adozione di una Digital Strategy deve essere l’espressione di una volontà unanime che superi, prima di tutto sul piano soft, eventuali resistenze, attraverso operazioni di change management.

2. Start, Discover and Repeat!

A dispetto del nome, la transizione digitale non è binaria: la complessità delle organizzazioni non lo consente. Per questo, è necessario partire da uno o due processi. Ogni percorso inizia con un passo, per iniziare a esplorare e comprendere che fare digitalizzazione non significa semplicemente lift and shift in Cloud: non basta, cioè cambiare il percorso di salvataggio o lo strumento utilizzato.

C’è, poi, la parte più difficile: ricominciare da capo affrontando altri processi, forse più complessi, più critici, e di maggior valore, ma con la consapevolezza che il cambiamento è possibile e che, di solito, permettere alle persone di toccarne con mano i benefici è il modo più efficace per facilitare i passaggi successivi e più complessi.

3. Re-Design

L’errore più comune è non cogliere l’opportunità di ripensare i processi, perché la replica digitale di una consuetudine analogica potrebbe non essere il risultato migliore a cui tendere. Si potrebbe, infatti, perdere l’occasione di sfruttare funzioni e servizi abilitanti. Per esempio, l’uso di strumenti di collaborazione in Cloud permette di evitare la circolazione di file e documenti sotto forma di e-mail, migliorando la sicurezza e annullando il rischio di disallineamento delle versioni.

Quali sono gli elementi di complessità nella digitalizzazione?

Per poter mettere in pratica con successo questa strategia, è necessario anche comprendere dove risiede la complessità nei progetti di digitalizzazione: possiamo identificare almeno tre componenti.

  • Organizzazione: la digitalizzazione entra nei processi, non permette a nessuno di rimanere in disparte, in attesa del cambiamento. In quest’ottica il supporto dell’organizzazione per fare in modo che tutti si proceda alla stessa velocità diventa fondamentale.
  • Persone: il fattore chiave è sempre umano, perché il Cloud è il mezzo, la digitalizzazione è l’obiettivo, ma gli attori siamo noi, le persone che dovranno mettere a frutto ogni giorno i nuovi strumenti e processi.
  • Tecnologia: la quantità di piattaforme, servizi, soluzioni non è probabilmente mai stata così ampia. Acquisire nuove competenze, nuovi linguaggi e talvolta nuovi strumenti sta diventando la norma, così come i processi di miglioramento continuo.

Opportunità del cloud rispetto alle soluzioni on premises 

Fra le opportunità offerte dal Cloud, ne troviamo tre che vanno sicuramente citate. La prima, di carattere finanziario, è lo spostamento dei costi da CAPEX a OPEX, con la possibilità conseguente di avere maggiore flessibilità. Questo incentiva anche la sperimentazione: nel caso in cui un progetto non si concluda secondo le aspettative, non si lascerà alle spalle un’infrastruttura inutilizzata. 

Poi, bisogna ricordare l’affidabilità che mediamente contraddistingue il Cloud e i servizi gestiti in generali: operatori specializzati si industriano perché questi siano sempre disponibili, in modo efficace e trasparente. 

Infine, citiamo l’aggiornamento continuo: se le soluzioni On Premises richiedono manutenzione e controlli, il Cloud può essere gestito in modo centralizzato, standardizzato e trasparente. Questo è particolarmente interessante, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e le problematiche legate alla compliance.  

Conoscere e sapere affrontare gli elementi di complessità della trasformazione digitale e conciliarli con la strategia in tre punti significa, in ultima analisi, creare il terreno ideale per una trasformazione digitale verso il Cloud priva di complessità.

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