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CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive

Il 28 novembre 2022 il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva la Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive) che ciascuno stato membro dovrà recepire entro 18 mesi dall’approvazione con un apposito Decreto Legislativo.

Le nuove norme, già concordate con i governi UE, renderanno le imprese più responsabili nei confronti dei cittadini, obbligandole a pubblicare regolarmente i dati relativi al loro impatto sociale e ambientale. Ciò dovrebbe ridurre il greenwashing, rafforzare l’economia sociale del mercato UE e gettare le basi per standard di trasparenza sulla sostenibilità a livello mondiale.

Le regole inizieranno ad essere applicate:

2024

2025

2026

dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria 

dal 1° gennaio 2025 per tutte le imprese che soddisfano 2 su 3 dei seguenti criteri:

  • fatturato > € 40 ml
  • stato patrimoniale € 20 ml
  • > 250 dipendenti

dal 1° gennaio 2026 anche per le PMI quotate che potrannobeneficiare della possibilità di deroga fino al 2028

Pubblicazione report nel 2025

Pubblicazione report nel 2026

Pubblicazione report nel 2027

L’introduzione della CSRD amplia quindi notevolmente il perimetro di aziende coinvolte nella redazione dell’informativa di sostenibilità: l’UE stima che le società che attualmente redigono la dichiarazione non finanziaria passeranno da 11.700 a circa 49.000, di cui 4.000 soltanto in Italia.

Le principali novità introdotte da questa direttiva riguardano:

  • Collocazione dell’informativa: le informazioni sulla sostenibilità dovranno essere incluse all’interno della Relazione sulla Gestione e non in un documento a sé stante. Questa disposizione mira a favorire l’integrazione e l’accessibilità delle informazioni, oltre a portare la responsabilità della direzione e del consiglio di amministrazione per la redazione del rapporto sulla sostenibilità allo stesso livello della relazione sulla gestione e del rapporto finanziario.
  • Doppia Materialità: le aziende dovranno considerare ciascuna prospettiva di materialità, pubblicando le informazioni nella misura necessaria per una comprensione di come i fattori di sostenibilità influenzino lo sviluppo, la performance e la posizione commerciale dell’azienda (la prospettiva “inside-out”), ma anche sulle informazioni necessarie per una comprensione dell’impatto delle attività dell’azienda sulla società e sull’ambiente (la prospettiva “outside-in”);
  • Standardizzazione: la CSRD introduce standard obbligatori di reporting di sostenibilità per le società UE commisurati al livello di ambizione del Green Deal europeo e all’obiettivo di Climate Neutrality dell’UE per il 2050. Le imprese saranno tenute ad adottare un unico standard di rendicontazione ESRS (European Sustainability Reporting Standard), il cui sviluppo è demandato all’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group).
  • Digitalizzazione: la proposta richiede di etichettare digitalmente le informazioni sulla sostenibilità pubblicate secondo una tassonomia digitale. Al fine di aumentare la diffusione delle informative di sostenibilità, le imprese saranno quindi tenute a preparare i loro bilanci e la loro relazione sulla gestione in formato XHTML e a contrassegnare le informazioni di sostenibilità in modo da assicurare maggiore affidabilità delle informazioni.

Direttiva (UE) 2022/2464

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