Torna indietro

Gli strumenti IT per la gestione del rischio finanziario

In un’epoca in cui Finance fa sempre più rima con Digital, la gestione del rischio finanziario non può che passare dalla scelta di strumenti IT adeguati.

Avviare un processo di risk assessment lungo l’intera catena del valore e selezionare le informazioni necessarie per definire mappature accurate dei rischi, nei vari scenari in cui sono coinvolte oggi banche e istituzioni – ma anche imprese caratterizzate da business legati alla movimentazione di grossi flussi finanziari, come quelle del settore assicurativo – significa poter contare su piattaforme di raccolta e analisi dei dati integrate, modulari e flessibili. Ma anche su infrastrutture di rete e affidabili e soluzioni di cyber security avanzate.

Soprattutto nell’ottica di una gestione dinamica del rischio – orientata cioè non tanto alla mitigazione dei possibili eventi che alterano il perseguimento dei risultati, quanto all’ottimizzazione dei processi necessari a raggiungere i risultati prefissati – le prestazioni delle tecnologie informatiche sono diventate un punto d’attenzione semplicemente imprescindibile, tanto per il CIO quanto per il Chief Risk Officer.

La gestione del rischio finanziario nell’era degli ecosistemi digitali

Il rischio finanziario, infatti, non è più connesso solo alle potenziali criticità insite nelle operazioni di compravendita e di investimento, né si limita all’ambito delle frodi di stampo tradizionale o della compliance normativa specifica per il settore di riferimento.

Le interazioni digitali stanno dando vita a ecosistemi sempre più complessi, multilivello e privi di barriere logiche, legislative e geografiche. Ambienti dai confini sempre meno definiti, all’interno dei quali si muovono attori con finalità, organizzazioni e grado di maturità tecnologica estremamente differenti. I touch point che permettono a partner, fornitori e clienti di accedere ai servizi si stanno inoltre moltiplicando in maniera esponenziale, su device e network sempre più eterogenei, e questo non fa che esporre ulteriormente i network ad attacchi esterni o a disservizi che possono ripercuotersi anche in maniera grave sull’operatività dei processi, sui risultati di business e sulla reputazione dell’azienda.

Occorre quindi sviluppare una capacità di visione (e di previsione) che ormai, date la complessità crescente del sistema e la necessità di accelerare la produzione dei report, trascende le facoltà umane.

Un framework integrato per gli strumenti IT di gestione del rischio finanziario

Per farsi un’idea di come le sfide sono stratificate, basta pensare a quella della data protection, che non attiene più soltanto al tema della privacy. Non soddisfare pienamente i requisiti del Gdpr espone un’azienda sia alle sanzioni dell’Autorità, sia alla possibilità di perdere dati essenziali per il perseguimento del piano industriale, sia alle conseguenze di un danno d’immagine.  

Questo livello di complessità richiede che anche gli strumenti IT dedicati alla data analysis e alla gestione finanziaria debbano essere raccolti all’interno di un framework molto ampio, multidisciplinare, articolato secondo le dimensioni della società e dei processi applicativi che ne contraddistinguono il funzionamento.

Mappatura e progettazione della gestione del rischio finanziario

Mappare le procedure e progettare modelli operativi di monitoraggio della loro effettiva applicazione significa oggi istituire sistemi automatici basati su tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning Ovvero soluzioni in grado di incorporare funzionalità contabili, sistemi di tracciamento commerciale e patrimoniale oltre che di verifica della compliance normativa identificando con sempre maggiore accuratezza pattern, ricorrenze ed eccezioni nei flussi finanziari e non solo.

Gestione del rischio finanziario: integrazione al centro

La parola d’ordine, come detto, è infatti integrazione. Non si può più ragionare per silos o aree di competenza, proprio in virtù del fatto che non calcolare una minaccia in una determinata area può rappresentare un fattore di rischio in altri ambiti di business. I software devono dunque dialogare tra loro e soprattutto attingere a repository di dati raccolti su ciascuno dei touch point disseminati tra le varie divisioni aziendali. Ma devono anche essere in grado di distribuire i risultati delle analisi e le previsioni di rischio a tutti i livelli coinvolti nelle attività di risk assessment e risk management.

Ricevi la nostra newsletter

Compila il form qui di seguito con i tuoi dati per rimanere sempre aggiornato sulle novità e gli eventi di Qintesi.

Come realizzare un profitto sostenibile

Approfondisci i trend e le linee guida per un’impresa sostenibile